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Collaborazione con ASP di Cosenza

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ATTIVAZIONE DELIBERE N°1830 DEL 9/12/2000 E N°338 DEL 2/3/2004

In data 9 dicembre 2000 è stata attivata la collaborazione tra la "Azienda Sanitaria Locale n°4" di Cosenza e la "Associazione Gabriella De Maio ETS", collaborazione ribadita nel protocollo d'intesa del 2 marzo 2004.

Si ribadisce: la “Associazione Gabriella De Maio ETS” non si vuole sostituire alle strutture di base presenti sul territorio, ma individuatene le carenze cerca di integrare e collaborare con gli Enti Territoriali; oltre alle figure professionali ed ai lettini articolati con materassi antidecubito messi a disposizione, la nostra associazione, ha anche fornito nel 2000 all'azienda, usufruendo di un finanziamento dell'Amministrazione Provinciale di Cosenza, sacche nutrizionali, pompe per infusione, presidi farmaceutici.

 

 

 

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Assistenza domiciliare

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Il malato terminale è colui verso il quale la terapia medica non offre più alcuna possibilità di guarigione o di remissione. Egli è un ammalato diverso, uno che sa di dover morire ma combatte per vivere e la cui sola prospettiva sembra essere quella di una terapia da continuare fino alla fine delle sofferenze. Purtroppo non si può impedirgli di morire quando questo tempo è venuto, né di soffrire negli affetti, perché questa sofferenza fa parte del processo del morire.

Si può però evitare che questa sofferenza non venga vissuta nella solitudine e nell'abbandono. Bisogna essere capaci di aiutare chi vive il tempo ultimo della sua esistenza a guardare l'albero della sua vita e a sapervi scorgere più che le foglie cadute i frutti prodotti ed i germogli che spuntano sui suoi rami... In tale modo si potrà aiutare l'uomo a vivere, nella pienezza della sua umanità, l'esperienza della sua sofferenza.

E' necessario che il paziente terminale non sia più solo con la sua malattia. L'amore e l'affetto dei familiari e di quelli che lo circondano, possono e devono rappresentare davvero un supporto psicologico ed una grande consolazione. La famiglia del malato terminale ha problemi psicologici forse ancora più gravi del malato, perché sa la verità e di solito cerca di nasconderla alla persona cara. Quando il congiunto sta per essere dimesso dall'ospedale, la famiglia è già stata mobilitata per il periodo del ricovero e si trova di fronte a questa nuova incombenza che, apparentemente, sembra lasciare più respiro rispetto alle notti e alle lunghe giornate di assistenza ospedaliera.

Nella realtà c'è tutta una serie di compiti molto importanti che vengono trasferiti alla famiglia e riguardano tutte quelle incombenze che prima erano svolte dal personale ospedaliero. Quando il paziente è in condizioni tali da dipendere dagli altri per la cura di se stesso emerge una figura familiare che è quella che viene definita "assistenza principale". Questa persona della cerchia familiare si assume le maggiori responsabilità in relazione alla cura e all'assistenza del malato. Col peggiorare della malattia cambiano i ruoli all'interno della famiglia. Si assiste ad una progressiva cessione di ruoli importanti dal malato alle persone che lo circondano.

Tutto questo non avviene in modo indolore perché il malato spesso cerca di conservare le proprie prerogative anche se effettivamente non può esercitarle e per alcuni familiari le nuove responsabilità possono anche spaventare. Spesso si tratta di cose apparentemente banali come i rapporti con la banca o il commercialista che, però, riescono a mettere in crisi l'equilibrio della famiglia. Col passare del tempo i familiari che si occupano assiduamente del malato non hanno più lo spazio per le attività che di solito procuravano benessere. L'impegno è sempre più gravoso e si va incontro a un sovraccarico che prima o poi si ripercuote sul fisico e sul morale e porta a crolli. I segnali di allarme sono i sintomi come insonnia, ansia, depressione, senso di impotenza, e difficoltà nell'equilibrio familiare.

Quando si assiste un parente a casa occorre dimenticarsi la frenesia e l'iperattività che caratterizza il nostro tempo. Si corre molto di meno e si dedica più spazio alla conversazione, al dialogo e anche al contatto fisico. Si riscoprono delle cose importanti di se stessi e del familiare. Si diventa intimi ed introspettivi. Si filosofeggia sul valore della vita e si svalorizza il consumismo.

Assistere un malato a casa fa ridiventare entrambi persona.

 

 

 

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Cosa facciamo

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La "Associazione Gabriella De Maio ETS" Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nei settori dell'assistenza sociale e sociosanitaria, sanitaria, umanitaria e della beneficenza. L'attività consiste principalmente nell'aiutare economicamente persone bisognose di particolari cure mediche, contribuire alle spese per attrezzature di centri specialistici, organizzare convegni di medicina e corsi di formazione professionale, erogare sussidi universitari o borse di studio a studenti meritevoli particolarmente bisognosi, organizzare un servizio di consulenza medica.

In particolare, l'attività della "Associazione Gabriella De Maio ETS" è quella della assistenza domiciliare gratuita ai malati terminali neoplastici, attività intrapresa proprio perché la drammatica esperienza vissuta da e con Gabriella (che nella disgrazia ha avuto la fortuna di poter essere assistita in casa sua da medici amici, essendo figlia di medico ed ella stessa medico), ha dato ai soci la consapevolezza di quanto sia importante per un sofferente continuare a vivere nel proprio ambiente familiare.

Per attuare le sue finalità assistenziali, l'associazione si avvale della professionalità di un'équipe multidisciplinare costituita da:

  • 1 medico, che concorda con il medico di famiglia, la terapia da seguire,
  • 1 infermiere, che attua il trattamento al domicilio e, per quanto è possibile, forma i familiari nell'eseguire determinate pratiche essenziali,

e, a richiesta da:

  • 1 psicologo, che interviene sui bisogni psicologici del paziente e dell'intero nucleo familiare,
  • 1 fisioterapista,
  • 1 assistente sociale,
  • 1 assistente domiciliare,
  • 1 volontario.

Inoltre l'associazione fornisce in prestito elevatori, sedie a rotelle, letti ortopedici con manovelle, sponde per letto e materassi ad aria con compressore.

La "Associazione Gabriella De Maio ETS" non si vuole sostituire alle strutture di base presenti sul territorio, ma individuatene le carenze cerca di integrare e collaborare con gli Enti Territoriali; già da tempo collabora con l’ASP di Cosenza nella realizzazione del servizio di ADI, Assistenza Domiciliare Integrata.

Nel 2004 sono state assistite 46 famiglie; nel 2005 sono state assistite 42 famiglie; nel 2006 sono state assistite 24 famiglie; nel 2007 sono state assistite 7 famiglie. Ciò è quanto fatto sino ad ora, ed il nostro operato è strettamente correlato alle nostre disponibilità finanziarie; le richieste sono tragicamente numerosissime e le nostre finanze sono insufficienti! Sostieni anche tu la nostra attività, puoi farlo in molti modi; ti suggeriamo come.

Giungendo purtroppo numerosissime le richieste di assistenza, spesso la Associazione Gabriella De Maio ETS scende nelle piazze col duplice scopo di raccolta fondi e diffusione della cultura della solidarietà, ma, ahimè, con scarsi risultati: l'opinione pubblica non si mostra molto sensibile ai bisogni dei malati terminali, respingendo l'idea della morte e con essa anche coloro che vi si avvicinano.

Ecco perché si rende necessario diffondere la cultura della solidarietà nei confronti di coloro che sono, è vero, inguaribili, ma non per questo incurabili! E bisogna farlo sin dalla tenera età, quando ancora l'entusiasmo, la sensibilità, la purezza di cuore dei ragazzi opportunamente indirizzati, costituiscono una grande risorsa per l'apprendimento e la sensibilizzazione alla problematica dei malati inguaribili, sia da parte dei ragazzi stessi che delle loro famiglie. A tale scopo, si è deciso di organizzare una serie di incontri di sensibilizzazione nelle scuole per avvicinare i ragazzi alla problematica degli ammalati inguaribili.

 

 

 

 

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